venerdì 28 febbraio 2014

Rischio squalifica


Le espulsioni dei disonorevoli hanno disonorato quel poco che restava dell’onorabilità di quel semicerchio fatto di pochi gentiluomini e troppi malfattori. Uomini solitari nella loro veste di uomini ed umili servi appollaiati all’interno dell’emiciclo hanno dichiarato che la guerra in atto era appena terminata, ma dagli spalti alcuni disonorevoli hanno gridato al golpe quando hanno capito che le medaglie d’oro per i più valorosi erano appena terminate. Rimanevano tuttavia scatole di confetti al cioccolato bianco e fermacarte della Montblanc. Un concerto di complottisti ha dato vita ad un clamoroso retroscena di voci bianche spacciate per baritoni fascisti e il direttore d’orchestra ha preferito sospendere la seduta, ops il concerto, per evitare risse in Aula, pardon in sala. I moschettieri del re hanno combattuto contro le guardie del cardinale, quattro contro quattrocento, ed un fotoreporter è riuscito a scattare da dietro il vetro della Camera (da letto) le immagini della bagarre ed ora è candidato al premio Pulitzer. È intervenuto anche il Presidente della Repubblica, che si è subito detto sconcertato, ma più che altro si è trattato di una mancanza di intonazione, retaggio di un’incapacità giovanile di cantare sotto la doccia. I cittadini afoni sono intervenuti per gridare con tutta la loro forza il dissenso e il disprezzo per questi comportamenti, ma proprio sul più bello hanno perduto nuovamente la voce e non hanno potuto proseguire nella loro marcia vocale. Botte da orbi e scherzi da villani sono proseguiti per tutta la mattinata tra i disonorevoli in tribuna ed ora si rischia una lunga squalifica dell’emiciclo. E pensare che le curve erano state giù chiuse. Quel che resta di questa giornata è racchiuso nelle espressioni sbalordite dei telespettatori colpiti da ictus mentre tentavano di cambiare programma.

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