EDIZIONE
STRAORDINARIA
Collegamento
con il nostro inviato
di Lorenzo Fois
La
Borsa crolla, il pane scarseggia e il vino è finito: Oste! – ciancia il vecchio
ubriacone in fondo alla sala gremita. Dove finisce il vino spesso inizia una
grappa – si lascia sfuggire l’uomo che è seduto al tavolo insieme a lui.
Il
mondo distrugge i suoi elementi (Acqua, Aria, Terra, Fuoco e Petrolio): le
macchine si inceppano, le barche non galleggiano, i telefoni non ricevono più
il segnale del satellite e un incendio grande quanto il sistema solare non può
certo essere spento con un bicchiere d’acqua frizzante – sottolinea il cronista
mondiale.
Internet
è stato privatizzato dopo lunghe battaglie in nome del perbenismo e della
sicurezza, in compenso, la foca monaca ha definitivamente sciolto il voto e
demolito la sua fede. Le prostitute non battono le strade ma la maggior parte
di loro si è iscritta all’università o ad un partito politico e la sera si
scatena in discoteca con una strepitosa disinvoltura al grido di Viva Silvio.
I
cani non fanno più i loro bisogni (se li tengono dentro, confessa
l’associazione “difesa dei cani sensibili”). “Il mio cane si è morso la coda
che ora non ha più perché è un soggetto pericoloso e altamente inquinante” –
rivela il padrone di un ex detenuto al canile di Stato. Le carceri sono
affollate di minorenni abbandonati dai genitori; il Parlamento è sovraffollato
di delinquenti che dovrebbero essere in carcere (l’accusa è abbandono di
minori) e i magistrati vogliono inchiodare, pensate, l’uomo più buono e
generoso rimasto sulla Terra: Babbo Natale, che pare tra l’altro sia ancora
vergine – la fonte proviene da un noto settimanale di gossip. Gli inquirenti, dopo le prime accurate indagini avvenute
celermente l’anno successivo al ricorso in primo appello al tribunale della
plebe (un programma televisivo pomeridiano in onda sul canale 4), pensano che per
questo motivo dagli aerei sempre più paracadutisti si gettino nel vuoto aprendo
solamente l’ombrello, come segno di protesta verso le politiche energetiche
nuclearizzate del governo. “Nota bene” – si legge nella lunga difesa al governo
operata dalla più autorevole istituzione in fatto di errori drammaticali, il
ministero dell’istruzione: “gli ombrelli
non ci riparano dal temporale ma dal sole, le creme solari sono buone assieme
al pistacchio e alla nocciola e, nonostante vi sia una sconfinata varietà di
soluzioni, non è possibile scegliere più di due gusti”.
I
partiti politici hanno dunque sconfessato l’ideologia e i valori, cambiando
mille volte il loro nome, e non ricordano più da dove provengono e con chi sono
sposati? – si domanda a questo punto il cronista. Ma poi si guarda le mani e
potrebbe giurare di non ricordare più qual è la destra, quale invece la
sinistra e dove solitamente è posta la fede. Così guarda negli occhi il
cameraman, il quale guardava negli occhi la macchina da presa, e fra i tre nasce
una complice differenza di vedute. Ma il cronista prende la situazione in mano
e incalza nuovamente, esponendo tuttavia solo banali considerazioni e tentativi
goliardici pur di salvare il salvabile: i precari invecchiandosi non hanno
diritto ad una pensione mentre i calciatori, e il loro sindacato, scioperano
per difendere i diritti dei privilegiati. Tuttavia, malgrado gli sforzi della
Federazione gioco calcio e della Lega del Subuteo – chiosa l’opinionista –
sembra che la gran parte di loro non capisca la differenza che c’è tra un
lavoratore e un giocatore.
Nel
listino di oggi il prezzo della solidarietà ha raggiunto quello dell’oro così
che nelle casse di Fort Knox e in quelle del Vaticano ora non c’è che una balla
di fieno – ironizza adesso il nostro cronista, probabilmente dopo essersi
seduto anch’egli al tavolo degli ubriachi.
Per
volersi fare male, due pagine prima dell’ultima, il nostro eroe getta
un’occhiata al bollettino meteo: non piove da mesi, fa sempre più caldo,
l’umidità scioglie le case, “così non ce
se la fa più” secondo la sora Rosa, il termometro non ha gradi sufficienti
per misurare le nuove temperature: si va a occhio, occhio e croce, dente per
dente. C’è chi muore, chi si ferisce, chi sopravvive, chi latita, chi fa
sparire il denaro alle isole Cayman …
Mentre
mastica amari bocconi e trangugia pensanti sorsate di vino denso e scuro, il
cronista si illude di stare sognando, di essersi inventato tutto, ma il chiaro
cenno fatto all’oste dal vecchio ubriaco che gli è seduto vicino, con la
complicità del proprio stomaco e della propria istintiva raffinatezza, lo
convince dell’incombenza di un altro terrificante giorno da dover catalogare
sotto la voce: “ma dove si andrà a finire?”.
Appena
spegne il microfono, si sente subito un grado Richter meglio.
Nessun commento:
Posta un commento