C’è gente strana al mondo, a parte questo
non ci si può lamentare. C’è il tipo che va in montagna perché si abbronza
meglio che al mare, quello che va in palestra perché non ha abbastanza specchi
a casa, quella che si rifà le labbra ad una certa età perché non sa più nuotare
e quello che quando il semaforo è arancione inchioda, solo per farsi tamponare…
Chiamatela furbizia o voglia di socializzare, poco importa. In fondo, a me,
quelli stanno anche simpatici.
C’è quello che si sposa solo per avere una fede al dito, quello che si tatua perché si sente parecchio solo, quello che fa un figlio perché odia i cani e quello che si fa il cane perché odia i figli. I sociologi parlano a riguardo di individualismo compulsivo-consumista. O forse me lo sono inventato ora.
C’è quello che si sposa solo per avere una fede al dito, quello che si tatua perché si sente parecchio solo, quello che fa un figlio perché odia i cani e quello che si fa il cane perché odia i figli. I sociologi parlano a riguardo di individualismo compulsivo-consumista. O forse me lo sono inventato ora.
E poi c’è il tipo razzista che però va con
le prostitute di colore ché costano meno, il fascista che gonfia il petto
mentre allarga le chiappe, il figlio di papà che si apre un ristorante/bistrot
perché non sa fare niente, l’intellettuale di sinistra che cita versi di Pippo
Franco e perfino il prete che fa la cover di un pezzo di Marylin Manson e
lancia l’EP su iTunes.
C’è gente strana in giro per le strade, o
forse tutto questo è normale, sono io che ancora ragiono in lire. Perché sono
antiquato come le meches, come un cd di Amedeo Minghi e, qualcuno mi dice, come
un iPhone 4!!!
Sarà, forse hanno ragione loro, quelli che
mi vedono un reperto protozoico e che associano la mia immagine a quella di un
tubo catodico. Sorpassato, inutile, forse anche dannoso. Un luogo comune, un
capoluogo di provincia, un borgo medievale abbandonato a causa della peste …
Lorenzo Fois