Era
nell’aria, come l’inverno che sta arrivando. Troppi giorni senza uno scandalo,
non ce lo potevamo permettere. Lo spread era ripreso a volare alto, talmente
spaventato della nostra integrità morale, e i social, questi baluardi dell’informazione
e della cultura, stavano vivendo un’astinenza che nemmeno un soldato al fronte.
L’attenzione,
fino a qualche giorno fa, era infatti calamitata (volutamente?) sul “Pandagate”, sui Rom che rubano e che
sputano e sporcano e infettano … Napolitano aveva minacciato le dimissioni,
Renzi aveva minacciato i suoi e perfino il Papa era arrivato a minacciare
l’Europa e le sue istituzioni a suon di parole come “solidarietà” e “altruismo”.
Insomma, niente che poteva distogliere più di tanto i cittadini, così impegnati
dal canto loro a sbrigare faccende e già protesi “anima e core” nella
dispendiosa vicenda del Natale.
In
questo clima di minacce al cetriolo e foglie morte, chi si aspettava una bomba
del genere? Chi di noi avrebbe pensato che al peggio non c’è mai fine?
In
fondo, la precedente gestione politico-amministrativa della collettività romana
– Mafia Capitale – era un agglomerato di persone perbene, serie, colte come un
anziano contadino dell’Aspromonte ma con un tocco di Dolce&Gabbana in più
sui polsini della camicia sbottonata, da cui trapela disincantato un crocifisso
d’oro che è lì come a dire: io so’
devoto, che nun se vede?
Stiamo
parlando del fiore all’occhiello della società, gente uscita col massimo dei
voti dalle università italiane e da quelle straniere. Fasci col culto della
fica, amministratori delegati alla tangente, consiglieri regionali usa e getta,
prestanome e lacchè, usurai e terroristi. E poi cognati, nipoti, mogli, amanti,
domestiche ed escort col culo livido. Il
nostro caro e vecchio sindaco di destra li aveva tutti incensati e promossi
alle cariche più alte dei maggiori enti pubblici della nostra città:
funzionari, dirigenti, amministratori delegati. Ama, Atac e compagnia bella. Perché
“io so furbo” è il motto della democrazia italiana, partita con i migliori
auspici e rivelatasi un’enorme truffa verso i cittadini onesti che pagano le
tasse e che dallo Stato si aspettano solo un po’ di meritocrazia.
Purtroppo
dovremo ingoiare anche questa merda. Aspetteremo il prossimo scandalo, magari
di sinistra, per dire: te l’avevo detto io, sono tutti uguali. Mentre più di qualcuno
starà già pensando se non sia il caso di rispondere al fuoco nemico con un
po’ di benzina … Nafta Capitale!
Lorenzo Fois
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