martedì 25 marzo 2014

Un ambizioso progetto


C’è bisogno di occupazione, di lavoro, di impiego, di produzione, di denaro per le famiglie, di sgravi fiscali per le imprese. Occorre far ripartire il volano dell’economia, rilanciare i consumi, essere competitivi, esportare il made in Italy (possibilmente lasciando a casa la Mafia s.p.a). Non dobbiamo piegarci ai diktat della Merkel, non dobbiamo lasciarci intimorire dai sorrisi di Barroso e Don Rodrigo. L’Italia non può perdere terreno nei confronti degli altri paesi. Occorre ridisegnare il welfare, tagliare le province, abolire il Senato, ridurre il numero dei parlamentari ad uno. La riforma dell’ingiustizia, della pubblica amminchiazione e perché no, anche del campionato di serie A. In questo senso è al varo da parte del governo la stesura di una norma che preveda il reato di appartenenza al tifo juventino. 
Dobbiamo puntare sui giovani, su di voi, perché siete il futuro che avanza a colpi di twitter e facebook … Neanche Cirano aveva osato tanto, permettetemi questa metafora letteraria, ma quelli erano altri tempi!
C’è bisogno di maggior dialogo con la gente, di minor sperpero di denaro pubblico. La gente è stanca di vedere i politici che rubano. Noi diciamo che basta spegnere la televisione per risolvere il problema ...
 I cittadini non sopportano l’idea di essere sempre più poveri. Occorre dare loro una speranza, una prospettiva o anche semplicemente un’illusione. Un’utopia. Bisogna parlare loro di crescita. Il Pil deve tornare a salire, il debito deve iniziare a scendere. Solo così si può ripartire. Solo con le illusioni.
Questo è un progetto ambizioso, gentili clienti, ma noi ce la faremo. Bisogna credere nelle nostre forze, nelle nostre capacità, nelle nostre virtù per uscire fuori da questa situazione. Bisogna rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani, levarsi la camicia. Stare seduti composti a tavola, non parlare con la bocca piena, lavarsi i denti prima di addormentarsi. Ma anche non farla fuori dal vaso e cercare di essere regolari in certe faccende domestiche. Ci vuole un po’ più di pelo sullo stomaco e un po’ meno cerette sul petto. E se non ci sono più gli uomini di una volta, si tenti con le donne di domani! Le quote rosa sono quelle relative alle scommesse sulle partite del campionato di calcio femminile. Ti piace vincere facile? Beh, sappi che se non giochi non vinci, e come disse un noto compatriota lo scorso secolo: chi non risica non rosica.
Bisogna crederci insomma, ce la faremo … E se non ce la faremo, ce ne faremo una ragione. Purché qualcuno abbia ragione. L'importante è avere ragione. Ed io, cari ragazzi, ho sempre ragione!

Questo che vi abbiamo appena riportato è uno stralcio dell'intervento che il premier ha fatto alla presenza di alcuni meritevoli studenti fuori corso della scuola media “la Leopolda” di Firenze, partecipando alla giornata nazionale delle buone idee. 

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