lunedì 5 marzo 2018

Zero uguale zero



Le campagne elettorali vanno a finire sempre allo stesso modo, ormai c’abbiamo fatto il callo: non vince mai nessuno. Nessuno ha i numeri, al massimo li da. Propaganda che si trasforma in impasse.
Quindi nessuna uscita dall’Euro, nessuna pensione minima a mille euro, nessun reddito di cittadinanza. Fuori ai supermercati troverete ancora i venditori ambulanti e le macchine in doppia fila. Le vostre macchine in doppia fila.
Prima le ruspe, poi gli italiani.
Come vedete il paese tra dieci anni?
In cartolina.
Una bella foto delle Dolomiti e un’altra delle Eolie. La natura è la sola cosa che non possiamo delocalizzare e che i cinesi non riescono a taroccare.
Intanto, l’unica certezza è che ci saranno una miriade di politici onesti, che bello. E con l’onestà cresceranno gli investimenti, l’occupazione, i salari, la natalità.
Il paese tornerà un faro dello sviluppo, come lo fu nel 1400. Perché vi spaventate tanto quando sentite dire: siamo tornati al Medioevo?
Dovete aver fiducia in Di Maio o in Salvini. Sono giovani, si faranno. Come si fanno tutti i giovani del resto. Avete diffidato da quelli che si “sono fatti da soli” perché, si sa, le cose vanno condivise. Avete diffidato da quelli che a 40 anni sono spinti dai poteri forti poiché, in fondo, a 40 anni c’è ancora chi deve laurearsi o sta al sedicesimo tirocinio.
Loro invece no, loro sono come noi, ragionano come noi, sbagliano come noi. Non vi mettono in difficoltà, nessuna soggezione a tavola con loro. Questo è il compimento della democrazia se ci pensate. Uno uguale uno, ma anche zero uguale zero.

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