Ve lo dico,
ma solo perché non interessa a nessuno.
Ve lo
racconto, che tanto nessuno crede più alle favole.
C’era una
volta, o forse era una cupola, se non addirittura la cappella Sistina. Questione
di circonferenze.
Correva
l’anno, ma passeggiavano i mesi, per non parlare dei giorni, esausti e sfiniti,
si trascinavano inermi di stazione in stazione, ora dopo ora, fino all’ultimo
centesimo della notte.
La storia
aveva un finale indigesto, dopo un lungo viaggio si trasformò in geografia. Cosi
le persone, che diventarono improvvisamente dei selfi, e i film, che
sbrodolarono in interminabili serie tv. Come se non bastasse, artisti e poeti
lasciarono il posto ad hypster e dj che avevano il compito di allestire mostre
fotografiche allo zenzero imbottiti di anelli parlanti e barbe fotovoltaiche. Perfino
gli scienziati pazzi divennero dei modestissimi impiegati statali e i visionari
si concentrarono soprattutto sulle scommesse sportive.
Facebook
divenne il regno dei cieli, si parlava bene o male del bene e del male, degli
hasthag di davide contro quelli di golia, di angeli che incontrano demoni su
Tinder. Ognuno era facile profeta nella propria patria. Poi tornò James Bond
dal favoloso mondo di Amelie, e da quel momento le cose cambiarono. Nessuno
ebbe più il coraggio di ordinare una comunissima Peroni al bancone.
Cadde il Muro
di Dublino, mentre in Normandia sbarcarono per la prima volta gli Alleati dei
vegetariani, un plotone invincibile di soldati fatti di soia. Gli Stati Uniti avevano
invaso frattanto il pianeta delle Scimmie, guidati da Luke Skywalker e dal padre
del bambino col pigiama a righe. Contrastati fino allo strenuo dalle truppe
imperiali di Bart Simpson, un soldato Jedi convertito all’islam, miravano
infine alla conquista di Ponte Milvio e Corso Francia. Ma non sarebbe stato
facile vedersela con tutti quei Suv parcheggiati in doppia fila.
Mentre i più
grandi filosofi discutevano dentro alle loro tombe, da secoli, i terroristi intanto
si allearono con le più potenti banche e fondi d’investimento globali. I
jihadisti reclutarono nuove leve tra Oxford e la Magliana, organizzando
colloqui sulla loro nuova piattaforma social. L’app del Terrore divenne in
breve tempo la più scaricata tra i giovani. Le posizioni professionali più
ambite furono quelle di: Robespierre, er Libanese e Ken Shiro. Diverse
centinaia di attentati sconvolsero la popolazione mondiale. Qualcuno disse che
in realtà dietro a questi disordini si celasse la mano invisibile della C.I.A,
qualche altro che era il disegno di un complotto massonico, altri infine
pensavano agli alieni. Era già partita la caccia alle streghe, ma i soldati a
cavallo si ruppero la clavicola e si spararono sui piedi.
In mezzo a
tutta questa confusione, rimaneva una sola certezza: il vitello tonnato.
Correva
l’anno, ma passeggiavano i mesi, per non parlare dei giorni, esausti e sfiniti,
si trascinavano inermi di stazione in stazione, ora dopo ora, fino all’ultimo
centesimo della notte.
Lorenzo Fois
che mina!
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